Luigi Veronesi è nato nel 1908 a
Milano. Formatosi tra gli anni '20 e '30 in un clima
di matrice costruttivista e bauhausiana, è l'unico, fra gli astrattisti italiani degli anni '30, a seguire fedelmente l'impostazione della Bauhaus, a ad avere precoce fortuna anche
all'estero.
Seguendo le orme del suo maestro, Moholy-Nagy, compie le prime ricerche
unitarie di un linguaggio astrattista non solo in pittura, ma anche nel cinema, nella scenografia, nella fotografia, nel design e nell'arte grafica.
Caratteristica peculiare dell'astrattismo di Veronesi è la volontà di
comporre in unità stilistica l'estrema complessità e molteplicità delle sue ricerche; la dimensione di profondo equilibrio a cui perviene è comunque, prima ancora che formale, logica e
filosofica. Non risulta quindi appropriata, per la sua opera, qualsiasi interpretazione che vi si accosti risolvendola in direzione di un facile riduttivismo scientifico. Nulla appare infatti più
lontano dall'arte di Veronesi, che si risolve, sì, sul piano concettuale, ma non meramente razionale e geometrico. Nel 1932 prima mostra personale di incisioni figurative alla Libreria del
Milione di Milano.
Nel 1934 aderisce al gruppo Abstraction-Création. Espone i
bozzetti dei costumi per "Le Rossignol" di Stravinskij e per "Anatema" di Andreev; mostra personale di incisioni non figurative con Joseph Albers al Milione di Milano.
Inizia ricerche sul fotogramma, sulla fotografia astratta,
sulla solarizzazione, studia la teoria dei colori di Goethe.
Nel 1935 partecipa alla prima mostra collettiva di arte
astratta a Torino. Esegue i bozzetti di costumi per "Salomé" di Wilde e dieci bozzetti di costumi per "Pelléas et Mélisande" di Debussy.
A Basilea inizia i suoi rapporti con Max Bill, Jean
Tschichold e altri protagonisti del concretismo svizzero. Nello stesso periodo si accosta ai temi della Gestalt.
La 42a Biennale d'Arte di Venezia dedica a Veronesi due
sale antologiche.
Nel 1997 ha luogo una ricca retrospettiva delle sue opere
dal 1927 al 1996 all'Institut Mathildenhöhe di Darmstad, allo Sprengel Museum di Hannover, al Museum Bochum ed alla Stiftung für konstruktive und konkrete
Kunst di Zurigo.
Nel 1998 la mostra prosegue in Italia presentata dal Museo
d'Arte Moderna di Bolzano.
E' morto nella sua città natale nel
1998.