Alberto Serighelli
Un nome un destino, Alberto Serighelli e la serigrafia
Alberto Serighelli parte da lontano e percorre tutto il percorso canonico che lo avrebbe portato a diventare uno dei grandi stampatori d’arte del nostro tempo; inizia a quattordici anni, ragazzo di bottega, presso la Fotolito Renzetti a Milano. Renzetti stampa manifesti pubblicitari, santini e le “mitiche” figurine Liebig.
Passa, dopo una breve esperienza con una fotolito in proprio, a lavorare per Fornasetti, ed è questo indubbiamente il primo vero impatto con la traduzione in grafica dell’opera di un artista, su materiali diversi come legno, ceramica, vetro.Certamente l’esperienza con Fornasetti serve al giovane Serighelli ad affinare la tecnica ma anche ad esercitare l’occhio e a stimolare la propria sensibilità verso l’arte.
Il capitolo successivo della sua storia lo vede al lavoro presso la Multirevol di Cornaredo; esperienza importantissima questa, basti pensare che qui Serighelli incontra e incomincia collaborare con Michelangelo Pistoletto, sodalizio che ancora oggi continua.
Ma l’incontro veramente fondamentale è quello con la futura signora Fiorenza, una giovane segretaria che lavora presso l’editoriale AZ, la quale edita la rivista di settore Serigrafia (oggi Serigrafia & Comunicazione esterna). La rivista esce con copertine firmate da Turcato, Corpora, Grignani, Munari, Armando Testa, Giancarlo Iliprandi. Ancora una volta, pur se attraverso un percorso privato, Serighelli si imbatte in immagini prodotte da artisti.
Nel 1972 si decide al grande passo e si mette in proprio; apre il suo primo laboratorio a Baggio, in via Bisceglie; il nome della stamperia è Arte3, nome che denuncia l’intenzione di lavorare sulle tre tecniche della stampa d’arte: serigrafia, litografia, calcografia. I primi artisti con cui lavora sono Tuminelli, Pantaleoni, Mondino, Maraniello, De Filippi, ancora Pistoletto.
Nel 1974 trasferisce la stamperia a Fizzonasco, dove ancora si trova.
E’ in questo grande spazio che Serighelli e i suoi collaboratori si affiancano con grande sensibilità agli artisti, li assistono nella realizzazione delle opere senza mai sovrapporsi, né prevaricare. Quasi sempre la collaborazione professionale diviene anche un rapporto di amicizia e stima. Nasce in questo modo una simbiosi con l’artista che consente il raggiungimento di risultati eccezionali.
A volte può essere difficile adattare la propria sensibilità ad artisti molto diversi tra di loro e qui entrano in gioco la professionalità e la padronanza del mestiere.
In questo campo a creare la reputazione della stampatore è determinante l’onestà. In una situazione di carenza legislativa devono valere dei principi etici irrinunciabili. La certezza della tiratura, l’esatta dichiarazione della tecnica sono fondamentali.
Negli anni ottanta e novanta la televisione sarebbe potuta essere un buon veicolo per la diffusione della grafica d’arte, ma spesso ha favorito un sottomercato che si è risolto ad essere esclusivamente un affare per operatori commerciali che poco hanno a che fare con l’arte.
Tuttavia la grafica di qualità resiste e continua a esistere grazie ai collezionisti che amano l’opera su carta, che sono affascinati dal colore, che sfiorano le stampe quasi con sentimento
a scoprire anche le sensazioni tattili date dagli spessori, dalle goffrature dei fogli a mano.
Con lo stesso sentimento Alberto Serighelli conserva nel suo laboratorio i suoi numerosi
“bon-à-tirer” che risultano essere la più immediata testimonianza dell’ estimazione che l’artista ha riservato al serigrafo, interprete degno della sua idea creativa. In questi anni di faticoso lavoro l’Arte3 si è espansa e oggi occupa uno spazio considerevole, suddiviso a seconda delle esigenze delle varie tecniche di stampa, con attrezzature atte a soddisfare le esigenze più varie e sofisticate, unitamente alla manualità, all’esperienza e alla sensibilità.
Per Alberto Serighelli e i suoi collaboratori, tra cui la figlia Paola, la passione per la stampa non si esaurisce perché a ogni nuova opera si rinnova un incontro tra l’artista - e la sua necessità di esprimere al meglio la propria arte - e lo stampatore, il cui intelligente apporto tecnico risulta fondamentale nel momento della creazione artistica.